L’acquedotto del Fortore ha origine dall’impianto di potabilizzazione delle acque derivate dall’invaso di Occhito sul fiume Fortore e serve la Puglia settentrionale. Il pre-esistente impianto di potabilizzazione del Fortore è costituito da 3 chiariflocculatori, 10 filtri a sabbia e dalle opere e i circuiti necessari per il funzionamento complessivo. A valle della filtrazione, l’acqua si accumula nelle vasche sottostanti ai filtri a sabbia, da cui hanno origine le 2 condotte (DN 1700 mm e DN 2000 mm) che alimentano il serbatoio di testata dell’Acquedotto del Fortore della capacità di 85.000 . Coerentemente con le previsioni del preliminare, la vecchia portata massima di 2,4 /s è stata elevata a 3,5 /s. In aggiunta agli esistenti filtri a sabbia, si è reso necessario l’inserimento dei filtri a carbone attivo per fronteggiare i periodi nei quali l’acqua prelevata dall’invaso è particolarmente torbida e con la sola filtrazione a sabbia, non si possano raggiungere i limiti prescritti dal D.L.vo 31/01 per la destinazione all’uso potabile. Nei periodi lontani dalle piene del fiume, invece, potrebbe esser sufficiente la sola filtrazione a letti di sabbia, con notevole economia di esercizio. Questa doppia alternativa di funzionamento richiede che l’impianto debba essere in grado di avviare al consumo, sia l’acqua filtrata soltanto a sabbia, che l’acqua sottoposta anche alla doppia filtrazione. Occorre cioè prevedere che le vasche sottostanti ai filtri a sabbia, da cui hanno origine le condotte di partenza, vengano alimentate con una doppia opzione gestionale:
- Lasciare inalterati i circuiti esistenti (salvo le modifiche permanenti introdotte nell’impianto a seguito delle variazioni strutturali conseguenti all’inserimento dei filtri a carbone) e quindi avviare alla utilizzazione acqua filtrata solo a sabbia;
- Modificare i circuiti in modo che, nelle vasche da cui viene alimentata la condotta di partenza, pervenga non più acqua filtrata solo a sabbia, ma acqua filtrata anche a carbone.
Nel definire le scelte progettuali si è tenuta bene evidente la necessità che durante la costruzione delle nuove opere, non venga mai interrotta la alimentazione dell’acquedotto del Fortore da cui dipende l’approvvigionamento, come già detto, di vaste estensioni della Puglia settentrionale. In conseguenza, si è avuta cura di non introdurre variazioni significative dell’esistente assetto, delle vasche di raccolta dell’acqua potabilizzata e delle condotte di partenza.