È previsto che l’alimentazione dell’Acquedotto dell’Ofanto avvenga con le acque potabilizzate derivate dalla diga di Conza e dalle sorgenti del Sele Calore.
Il progetto riguarda le seguenti opere dell’Acquedotto dell’Ofanto:
1. Le opere di presa dalla diga nel cui ambito è stata prevista la regolazione della presa, le opere in galleria, la ripartizione delle portate tra uso irriguo e potabile e la misura delle stesse;
2. la condotta di adduzione delle acque grezze del DN 1400 della lunghezza di 908 m che attraversa l’Ofanto nel tratto in cui il fiume è sistemato con argini in terra. Essa trasporta il volume rilasciato in alveo per l’uso agricolo, laportata dello scarico di fondo e gli sfiori dello scarico di superficie;
3. l’impianto di potabilizzazione a gravità, costituito da vasca di arrivo e grigliatura, preclorazione e miscelazione dei reattivi, chiariflocculazione, filtrazione su letti di sabbia (11 filtri) e a carbone attivo (9 filtri), sterilizzazione finale dell’acqua, serbatoio di accumulo che funge anche da serbatoio di linea dell’Acquedotto dell’Ofanto, stazione di trattamento dei fanghi e delle acque di supero, sala controllo, quadri elettrici, mensa e alloggio per il custode, sistema di regolazione automatica dell’impianto, impianto di alimentazione elettrica, impianto di controllo e di gestione centralizzata;
4. il serbatoio di accumulo dell’acqua potabilizzata, in adiacenza all’impianto, della capacità di circa 85.000 mᶟ e costituito da 8 vasche (4 per ogni lato) di una galleria di servizio dove sono sistemate le tubazioni di alimentazione, quelle di presa e il cunicolo di scarico. L’acqua potabilizzata all’uscita dal serbatoio, viene immessa con una tubazione DN 2400 nella condotta pure DN 2400 dell’Acquedotto che corre a valle dell’impianto con direzione quasi parallela al fiume.
Sono state, infine, ultimate le opere riguardanti la condotta a gravità verso Canosa.